Il 78esimo anniversario dell’Operazione Scilla ci ricorda il coraggio di Ernesto
Quest’anno ricorre il 78esimo anniversario dell’Operazione Scilla, che si svolse nelle acque dello Stretto di Messina il 17 luglio 1943 in piena Seconda Guerra Mondiale. L’incrociatore Scipione Africano della Regia Marina italiana, al comando del Capitano di Vascello Ernesto de Pellegrini Dai Coi, partì da La Spezia in direzione Taranto. L’obiettivo era rafforzare la flotta nel Mar Ionio. Ciò, in quanto si temeva che dopo lo sbarco in Sicilia, gli Alleati puntassero a creare un blocco navale nello Stretto di Messina, allo scopo di separare e isolare le due flotte italiane: quelle nel Tirreno e le altre nell’Adriatico. Lo Scipione fu attaccato da motosiluranti della Royal Navy durante il suo passaggio attraverso lo Stretto, ma riuscì ad affondare tre motosiluranti britanniche e evadere all’aggressione, raggiungendo la destinazione prevista senza subire perdite o danni rilevanti. Questo successo fu possibile grazie a due fattori: da una parte l’uso dei radar CE3 Gufo, che permise alla nave italiana di rilevare in tempo il nemico e di organizzarsi di conseguenza: dall’altra per le abilità e il coraggio di de Pellegrini Dai Coi. L’ufficiale, infatti, al culmine della battaglia fece mettere al minimo le macchine dello Scipione, dando così al nemico l’impressione di essere stato colpito. Improvvisamente, però, partì a tutta forza spiazzando i nemici e riuscì a mettere in salvo tutti i suoi uomini nonché la nave. La Sezione San Felice Circeo della Lega Navale Italiana ha voluto ricordare questo evento per celebrare la memoria di un suo socio recentemente scomparso, nipote del Capitano di Vascello de Pellegrini Dai Coi: Ernesto. Lui non solo ha condiviso lo stesso nome del nonno, ma anche le sue doti. In primis quelle del coraggio, della forza di volontà e dell’attenzione verso il suo “equipaggio”.